Diversity. Equality. Inclusion.
Un elemento comunemente maschile in un’opera d’arte femminile. Cosa ci vedi di sbagliato?
Certificazione della Parità di Genere
Una leva per un cambiamento culturale che parte dalle imprese, sostenibile e durevole nel tempo.
La Certificazione della Parità di Genere è uno strumento di Governance volto alla generazione di valore per le aziende e i loro stakeholders, rappresentando un importante strumento che contribuisce a migliorare la reputation aziendale grazie alla creazione di un ambiente di lavoro inclusivo, in grado di promuovere e valorizzare la presenza e il contributo delle donne alla crescita dell’organizzazione.
Impegnarsi per la gender equality significa soddisfare le aspettative di clienti e investitori, sempre più attenti alla sostenibilità e ai temi sociali ed etici.
Impegnarsi per la gender equality significa soddisfare le aspettative di clienti e investitori, sempre più attenti alla sostenibilità e ai temi sociali ed etici.
Vantaggi per le Aziende
- Rafforzare l’immagine e reputazione aziendali;
- Sviluppare un modello di business incentrato sull'inclusività;
- Sgravio contributivo fino a 50mila euro all’anno per le aziende private in possesso della certificazione di pari opportunità;
- Possibilità di finanziamenti regionali e/o nazionali a copertura delle spese di consulenza e certificazione per l’ottenimento della stessa ai sensi della UNI PdR 125
- Punteggio premiante per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere;
- Miglior posizionamento in graduatoria all’interno di bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture
- Riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare pubbliche (art. 93, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, DL 36/2022);
Iter di certificazione
Al fine di eliminare il divario di retribuzione tra uomini e donne, la legge n.162 del 2021 introduce, a partire dal 1° gennaio 2022, la Certificazione della Parità di Genere sul posto di lavoro.
Questa legge istituisce altresì l’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, da compilare e trasmettere alle RSA con cadenza biennale. Nel caso in cui il datore di lavoro non ottemperi a tale obbligo sono previste sanzioni e verifiche ad opera dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, le quali verranno introdotte con specifici decreti ministeriali.
Questa legge istituisce altresì l’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, da compilare e trasmettere alle RSA con cadenza biennale. Nel caso in cui il datore di lavoro non ottemperi a tale obbligo sono previste sanzioni e verifiche ad opera dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, le quali verranno introdotte con specifici decreti ministeriali.
La certificazione di parità è, inoltre, una delle misure che il Governo ha inserito nel PNRR, nella missione 5, «Inclusione e coesione», tra le politiche per il lavoro, destinando a questa finalità 10 milioni di euro. Per le aziende virtuose è infatti previsto un esonero parziale del versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori (nel limite dell’1% e di 50.000 euro annui).
Per favorire la misurazione del grado di maturità di un’organizzazione rispetto alle pari opportunità e ottenere la certificazione della parità di genere, le Linee Guida della UNI/PdR 125:2022 hanno individuato 6 macroaree di valutazione e 33 indicatori qualitativi e quantitativi. A ciascun indicatore è associato un punteggio che, ponderato in relazione all’area di appartenenza, genera la valutazione finale.
Per favorire la misurazione del grado di maturità di un’organizzazione rispetto alle pari opportunità e ottenere la certificazione della parità di genere, le Linee Guida della UNI/PdR 125:2022 hanno individuato 6 macroaree di valutazione e 33 indicatori qualitativi e quantitativi. A ciascun indicatore è associato un punteggio che, ponderato in relazione all’area di appartenenza, genera la valutazione finale.
Aree
1. Cultura e strategia
2. Governance
3. Processi HR
4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
5. Equità remunerativa per genere
6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
2. Governance
3. Processi HR
4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
5. Equità remunerativa per genere
6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Indicatori
1. Cultura e strategia
2. Governance
3. Processi HR
4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
5. Equità remunerativa per genere
6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
2. Governance
3. Processi HR
4. Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
5. Equità remunerativa per genere
6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Gli indicatori, sopra riportati, di natura qualitativa sono misurati in termini di presenza o non presenza, mentre gli indicatori di natura quantitativa sono misurati in termini di delta % rispetto ad un valore interno aziendale o al valore medio di riferimento nazionale o del tipo di attività economica (codice ATECO di appartenenza), soltanto un punteggio complessivo superiore al 60% permette di accedere alla certificazione.
Per tenere conto delle peculiarità delle aziende più piccole e dell’esigenza di semplificazione, gli indicatori variano in funzione delle dimensioni aziendali: aziende medio-grandi (applicabili 31 indicatori), piccole (applicabili 13 indicatori), micro (applicabili 8 indicatori).
Per tenere conto delle peculiarità delle aziende più piccole e dell’esigenza di semplificazione, gli indicatori variano in funzione delle dimensioni aziendali: aziende medio-grandi (applicabili 31 indicatori), piccole (applicabili 13 indicatori), micro (applicabili 8 indicatori).
Quali aziende possono certificarsi?
La certificazione può essere richiesta da qualsiasi tipo di organizzazione, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, operante nel settore pubblico o privato, interessata a garantire attività lavorative socialmente accettabili e a promuovere il miglioramento costante sia della gestione dei “rischi aziendali” sia delle relazioni con le parti interessate interne ed esterne all’Organizzazione.
Il Sistema di gestione per la parità di genere
La gestione della parità di genere avviene principalmente attraverso:
- Politiche di parità di genere: principi e indicazioni guida che definiscono l’impegno. dell’organizzazione nei confronti dei temi relativi alla parità di genere, la valorizzazione delle diversità e l’empowerment femminile.
- Pianificazione: definizione di un piano strategico.
- Attuazione e monitoraggio: messa in atto del piano strategico e monitoraggio dello stesso
- Sistema di gestione: documentazione, monitoraggio indicatori, comunicazione interna ed esterna, audit interni, gestione delle non-conformità.
Come ottenere la certificazione con DEKRA?
L’iter di certificazione prevede:
- la richiesta di offerta e l’accettazione della stessa
- lo svolgimento di un audit di Certificazione (Audit iniziale)
- la delibera di certificazione
- le verifiche di mantenimento con frequenza annuale (Sorveglianza annuale + rinnovo ogni 3 anni)
Per la certificazione si applicano i requisiti applicabili della UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 «principi e requisiti per la competenza, la coerenza e l'imparzialità degli organismi che forniscono audit e certificazione di tutti i tipi di sistemi di gestione». Ed è necessario che l’organismo di certificazione sia accreditato Accredia.
Visibilità
Verrà pubblicato un bando per la realizzazione di una piattaforma per la raccolta di dati e informazioni sulla certificazione di genere, che funzionerà anche da registro degli enti accreditati per la certificazione. Successivamente si procederà con l’applicazione concreta della certificazione della parità di genere attraverso varie attività che includeranno anche i servizi di accompagnamento per le microimprese e le PMI.